
Il ministero della Salute ha esteso un vademecum. Il vaccino, ha spiegato la Regione Lazio, prevede una prima dose e un richiamo da somministrare dopo un intervallo di 2-3 mesi.
ono arrivati a 505 i casi di vaiolo delle scimmie in Italia. L’infezione continua a svilupparsi quasi esclusivamente fra maschi (501) rispetto ai soli 4 casi fra donne, secondo l’ultimo bollettino del ministero della Salute aggiornato a martedì 2 agosto. Nel Lazio, fino ad ora, i casi sono 104 e anche la Regione si è mossa per limitare il problema. Una questione che potrebbe portare anche a pazienti contagiati in quarantena.
In attesa che il comitato per i medicinali per uso umano dell’Ema concluda l’esame per estendere l’uso del vaccino contro il vaiolo Imvanex anche al vaiolo delle scimmie, l’istituto per le malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma ha annunciato di essere pronto a partire con la vaccinazione. Ma sarà proprio il ministero della Salute a esprimere le modalità di reclutamento, con i criteri di definizione della platea e l’indicazione delle fasce di età.
Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie
“Lo Spallanzani ha offerto la propria disponibilità ad essere centro regionale di riferimento per la vaccinazione per il monkeypox. Abbiamo offerto, inoltre, la nostra expertise anche con il contributo delle associazioni per una corretta campagna di informazione. Attendiamo le linee guida ministeriali alle quali stiamo attivamente collaborando”, ha detto il direttore generale dello Spallanzani, Francesco Vaia.
Il vaccino del vaiolo per monkeypox, secondo quanto hanno spiegato fonti dalla Regione Lazio, prevederà una prima dose e un richiamo da somministrare dopo un intervallo di 2-3 mesi. Dunque, è vero che lo Spallanzani si è detto pronto a partire, ma la Regione fa sapere che l’ultima parola – come da prassi in questi casi – ce l’ha il ministero della Salute proprio per definire i criteri di definizione della platea di pazienti da immunizzare.
“Possibili quarantene”
E proprio martedì, il ministero della Salute ha emanato una circolare che indica la possibilità, per i contatti, stretti di fare ricorso alla quarantena. “In specifici contesti ambientali ed epidemiologici, sulla base delle valutazioni delle autorità sanitarie, potrebbe essere richiesta l’applicazione di misure quarantenarie”.
Fonte: RomaToday