Il vino è parte integrante della cultura italiana ed è elemento rappresentativo della nostra identità e delle nostre radici: il vino racconta la storia nazionale, ne definisce il territorio e ne disegna il paesaggio, dispiegandosi in quella varietà di declinazioni che lo rendono un caleidoscopio di culture, stili, biodiversità e paesaggi unico al mondo.
Il Complesso del Vittoriano apre la sua stagione autunnale con una grande ed impegnativa mostra su Paul Cézanne, e su come quest’ultimo abbia influenzato gli artisti italiani del primo Novecento, che poi sarebbero diventati i fautori delle avanguardie artistiche del XX secolo. Cézanne e gli artisti italiani del ‘900, curata dalla storica dell’arte Maria Teresa Benedetti, è una delle sfide più importanti e imponenti che il Vittoriano abbia messo in scena negli ultimi anni.
Poche sono le correnti, i movimenti, i fenomeni culturali e sociali che vengono classificati come rivoluzioni, e che hanno lasciato un segno indelebile nella società e nella cultura umana, anche a distanza di secoli. Senza ombra di dubbio il movimento cubista è stata una di queste rivoluzioni. Apri porta della modernità, di un secolo, il Novecento, ricchissimo di avvenimenti in tutti gli ambiti, che ha cambiato il modo di concepire l’arte, la cultura, la letteratura, ma soprattutto che ha cambiato il modo di vedere le cose e la vita stessa.
A dieci anni dalla scomparsa, il Complesso del Vittoriano ospita la grande esposizione Alberto Sordi e la sua Roma, un omaggio al celebre artista capitolino che mette in evidenza il suo straordinario rapporto con la città attraverso fotografie, filmati, lettere autografe, materiali audio e video, sceneggiature, installazioni, oggetti e documenti, molti dei quali inediti, provenienti dalla casa, dallo studio e dagli archivi privati.
Roma, Napoli, New York. Sono le tre città scelte come soggetto da Antonio Sannino, protagonista della personale Undressed. Accolta dal Complesso del Vittoriano, la rassegna vuole far conoscere l’universo pittorico dell’artista partenopeo, da alcuni decenni attivo tra la Capitale e la sua città natale, attraverso diciannove opere di grandi dimensioni tra tecniche miste e olii su lino.
La Prima guerra mondiale (1914-1918) è stata un vero e proprio spartiacque per la storia del nostro Paese e dell’Europa tutta. È stato un evento che ha spostato gli assetti geopolitici del mondo, ha cambiato i rapporti tra le nazioni coinvolte, ma soprattutto ha mutato e segnato profondamente la storia dell’umanità. A questo evento così importante quanto tragico è dedicata la mostra Verso la Grande Guerra – Storia e passioni d’Italia. Dalla crisi di fine Ottocento a D’Annunzio, curata da Romano Ugolini, presidente dell’istituto per la storia del Risorgimento, e da Marco Pizzo, vicedirettore del Museo Centrale del Risorgimento, allestita presso la sala Zanardelli del Complesso del Vittoriano.
«Renato Guttuso era un artista in grado di incantare chiunque». E ancora: «Per Guttuso dipingere era una necessità, un bisogno fisiologico. Non ha mai avuto il vizio della ripetitività, dunque un vero e proprio testimone del suo tempo». Due dichiarazioni rilasciate rispettivamente da Fabio Carapezza Guttuso e da Enrico Crispolti, curatori della retrospettiva Guttuso 1912-2012 visitabile al Complesso del Vittoriano.
La mostra Realismo magico in scena e nell’abitare – ospitata dal Complesso del Vittoriano – intende far conoscere l’affascinante universo creativo della outsider Marika Carniti Bollea, interior designer, scenografa costumista, esponente a tutto tondo del design artigianale.
Alla presenza del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Peluffo, al Complesso del Vittoriano è stata inaugurata la mostra Goffredo Godi – Settant’anni di pittura, allestita con l’obiettivo di far conoscere l’universo dell’artista napoletano attraverso i suoi lavori recenti in cui il sentimento tattile della natura, dei colori e delle atmosfere, fa da fil rouge a paesaggi vibranti di luce, visioni di Roma e ritratti.
«I miei lavori hanno contenuto morale e politico. Io dipingo ciò che mi interessa, né per la critica né per il pubblico», afferma l’artista cubano Julio Larraz (classe 1944), al quale il Complesso del Vittoriano dedica una interessante antologica. L’obiettivo è quello di far conoscere l’universo pittorico di Larraz attraverso cento opere ad olio su tela, disegni, acquarelli e sculture che richiamano l’amore dell’artista per la terra natia, malgrado la sua carriera si sia sviluppata fuori Cuba.