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Ambientalisti bloccano il viadotto della Magliana: insultati e spintonati dagli automobilisti

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Ambientalisti bloccano il viadotto della Magliana: insultati e spintonati dagli automobilisti

Questa volta hanno scelto il viadotto della Magliana congestionando il traffico del quadrante sud ovest della città e scatenando la reazione degli automobilisti. Ottavo blitz in tre settimane degli attivisti per l’ambiente di Extinction Rebellion che dopo aver bloccato il raccordo anulare, la tangenziale, via Nazionale e via Cristoforo Colombo hanno messo in atto la loro protesta pacifica a ridosso dell’autostrada Roma-Fiumicino. Sedute a terra di fronte ad automobilisti spazientiti sette persone stanno hanno bloccato a partire dalle 8.00 l’importante arteria in direzione Eur. La reazione degli automobilisti è stata oltremodo violenta. I manifestanti hanno subito spintoni, calci e schiaffi, come documentato da alcuni video.  Sul posto sono poi intervenuti gli agenti del IX gruppo Eur della polizia locale di Roma Capitale ed i poliziotti del commissariato San Paolo che li hanno allontanati riaprendo la strada intorno alle 9:00.

Si tratta dell’ottavo blocco in pochi giorni messo in atto dalla campagna “Ultima Generazione – Assemblee Cittadine Ora!”. Sette le persone che hanno violato nuovamente il foglio di via da Roma, consapevoli di rischiare delle condanne severe. Peter, una delle persone in strada, ha dichiarato: “Lo faccio perché davanti alla bisogno collettivo di cambiamento scelgo intimamente di volerne far parte. Mi espongo al pericolo e all’incertezza perché consapevole del pericolo che stiamo correndo come umanità”.

A spiegare le motivazioni delle loro proteste non violenti gli stessi attivisti: “Peter è preoccupato perché l’Italia sta completamente disattendendo gli Accordi di Parigi. Potremmo raggiungere tra i 2° e i 3° di aumento globale della temperatura già tra i prossimi venti e quaranta anni ed è possibile che presto fino a 3,5 miliardi di persone si ritroveranno a vivere in terre inabitabili, comprese le aree del Mediterraneo. Quindi saranno gli italiani e le italiane del futuro prossimo, i nostri figli, figlie e nipoti, a dovere emigrare per sopravvivere di fronte a condizioni disumane e terribili. I rappresentanti del governo italiano sono gli unici responsabili dell’immobilismo attuale sul fronte eco-climatico. Solo il governo ha il potere di innescare un cambiamento di rotta radicale ridistribuendo parte del suo potere ai cittadini e alle cittadine, grazie alle assemblee di cittadini/e”.

Per questo attivisti e attiviste continueranno a ripetere i loro blocchi stradali finché i rappresentanti del governo, fra cui Mario Draghi (presidente del Consiglio) Mara Carfagna (ministra per il sud e la coesione territoriale) e Stefano Patuanelli (ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali) non concederanno loro un incontro pubblico sul tema: “Siamo l’Ultima Generazione di cittadini e cittadine italiani?”, esponendo pubblicamente la posizione del governo in merito alla necessità di agire radicalmente per contrastare la crisi ecologica e climatica, e di indire un’assemblea di cittadini/e nazionale deliberativa sulla giustizia climatica ed ecologica.

Fonte: RomaToday