
Il Teatro delle Ariette torna a Roma al Teatro Biblioteca Quarticciolo dall’11 al 14 dicembre ore 21 con lo spettacolo, con cena, “Tutto quello che so del grano”
Al Teatro Biblioteca Quarticciolo, dall’11 al 14 dicembre alle ore 21, torna il Teatro delle Ariette con lo spettacolo, con cena, Tutto quello che so del grano con Paola Berselli, Maurizio Ferraresi e Stefano Pasquini, regia Stefano Pasquini.
Una focaccia, una lettera, un uomo e una donna, che vivono insieme da più di trent’anni, coltivano la terra, allevano animali e fanno teatro: questi i soggetti dello spettacolo. Forse la sera prima hanno litigato. Per questo l’uomo si sveglia presto e impasta una focaccia per lei, con la farina del grano che hanno coltivato. È da venticinque anni che seminano il grano insieme, così lui decide, nelle pause, tra una lievitazione e l’altra, di scriverle una lettera, una sorta di testamento, per dirle tutto quello che sa del grano, tutto quello che crede di avere imparato o pensa di avere capito. Scrive per lei, perché è un’attrice, per regalarle un monologo così bello da vincere tutti i premi e avere un grande successo, perché lei possa leggere e dire le sue parole di fronte agli spettatori e lui possa, nascosto tra loro, ascoltarle, pronunciate dalla sua voce, ogni sera, per sempre.
L’intenso racconto del proprio vissuto tra crisi e rinascite, del teatro che si radica alla terra e alle sue leggi, diventa condivisione di un’idea di storia come inizio, del cibo come relazione umana, esperienza dei riti della civiltà contadina, che possono rivivere oggi nel rito del teatro.
“Tutto quello che so del grano è uno spettacolo a forma di imbuto. Quando arrivi al collo dell’imbuto, se vuoi passare di là, devi fare i conti con quello che sei, con la materia di cui sei fatto. E io voglio passare di là, attraversare il buio di questo presente e arrivare nell’aperto, in quel posto dove sbocciano i fiori a non finire, per immaginare un altro mondo, un futuro possibile, luminoso, fosse anche tra 2781 anni.
Tutto quello che so del grano è fatto di pochi, semplici elementi. Una lettera. Una focaccia. Un uomo e una donna. La campagna e il teatro.
Tutto quello che so può essere niente. E il grano? Alle soglie dei sessant’anni, qualcosa devo pure avere imparato, qualcosa devo sapere, e questo qualcosa non posso tenerlo per me, perché faccio teatro … perché …
Tutto quello che so del grano è appena nato. Non so se dopo questo spettacolo ne faremo un altro. Non è certo questo il momento di pensarci. Eppure ci penso. Ogni spettacolo è sempre l’ultimo. Tu pensi che sia eccitante fare uno spettacolo.