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Frosinone, frodi fiscali su carburanti da mezzo milardo di euro: 116 indagati e 40 milioni sequestrati dalla Guardia di Finanza

Non si ferma l’operazione ‘Diesel free tax’. Le Fiamme Gialle hanno individuato un articolato sistema di evasione finalizzato all’illecita commercializzazione, su tutto il territorio nazionale, di prodotti petroliferi per l’autotrazione a prezzi di gran lunga inferiori alla media del mercato, grazie all’omesso versamento e/o all’indebito risparmio dell’imposta sul valore aggiunto e delle imposte dirette.

Al termine delle investigazioni, la procura della repubblica di Cassino, diretta dal procuratore, Luciano D’Emmanuele, ha emesso in via d’urgenza, un decreto di sequestro finalizzato alla confisca diretta e per equivalente per un ammontare di oltre 40 milioni di euro.

Coinvolti anche pregiudicati vicini alla camorra

Il gruppo criminale che operava su tutto il territorio nazionale, è composto da numerosi soggetti e società e coinvolge anche soggetti vicini alla criminalità organizzata campana del clan camorristico Formicola.

Secondo quanto comunicato dal comando generale della Guardia di Finanza di Frosinone. tra i soggetti destinatari del provvedimento giudiziario ci sono infatti alcuni pregiudicati contigui al clan camorristico che si muove prevalentemente in provincia di Napoli, peraltro già coinvolti in altre recenti attività investigative dell’antimafia.

Il sequestro: immobili, auto, società, barca

Le operazioni di sequestro hanno riguardato le disponibilità finanziarie di 4 società aventi sede legale nelle province di Frosinone e di Napoli, nonché le disponibilità finanziarie, di beni mobili ed immobili di 6 soggetti, amministratori di diritto e di fatto. Nel corso delle operazioni di oggi inoltre, sono stati sottoposti a sequestro decine di immobili, alcuni di pregio, vari terreni nelle province di Frosinone, Napoli, Avellino, Campobasso e Cosenza, autovetture, motocicli, partecipazioni in altre società, ingenti disponibilità finanziarie ed una barca ormeggiata nel porto di Torre del Greco.

Le indagini partite nel 2018

Le complesse e prolungate attività di indagine sono state avviate nel 2018, dopo due distinte verifiche fiscali effettuate nei confronti di una società di capitali operante nel settore della commercializzazione dei prodotti petroliferi, con sede a Sora in provincia di Frosinone. Le acquisizioni informatiche effettuate da personale specializzato computer forensics, hanno subito evidenziato che i documenti di trasporto indicavano, quali fornitori, soggetti che solo “cartolarmente” partecipavano alle operazioni di compravendita, perhé il prodotto, di fatto, attraverso fittizi passaggi attraverso società cartiere e/o filtro, appositamente costituite al fine di evadere le imposte, giungeva alla società verificata a prezzi sensibilmente inferiori a quelli praticati dal primo cedente. In tal modo si consentiva anche alle altre società clienti di quella ispezionata di poter praticare prezzi notevolmente inferiori perfino al costo di produzione.

Le società coinvolte da Roma a Milano

Le investigazioni, coordinate dalla procura della Repubblica di Cassino, nella persona del sostituto procuratore, Roberto Bulgarini Nomi, hanno consentito di individuare decine di società coinvolte, aventi sede su tutto il territorio nazionale ed in particolare in provincia di Roma, Napoli, Milano, Verona e Latina, che a vario titolo hanno posto in essere plurime condotte illecite, quali l’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi, l’omesso pagamento dell’iva tramite il rilascio di false dichiarazioni d’intento prive dei prescritti requisiti di legge, nonché l’occultamento delle scritture contabili, al fine di impedire la ricostruzione della movimentazione dei prodotti petroliferi commercializzati.

Denunciate 116 persone e 29 società

Complessivamente, sono state deferite 116 persone fisiche alle competenti autorità giudiziarie, di volta in volta interessate in relazione alle diverse fattispecie di reato emerse con particolare riferimento alle dichiarazioni fraudolente, alle indebite compensazioni di crediti d’imposta e all’autoriciclaggio, nonché 29 società in materia di responsabilità amministrativa degli enti derivante da reato.

L’arresto dell’imprenditore di Latina nel 2020

Sempre nel medesimo filone investigativo, già a dicembre 2020 le fiamme gialle ciociare avevano arrestatoo un imprenditore della provincia di Latina, confiscando anche beni per un valore di oltre un milione di euro.

Fonte: Roma la Repubblica.it

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