
Il 2021 inizia con alcune novità per Aducta, l’Azienda romana leader nel settore delle disinfestazioni.
Ed ecco arrivare nuove persone, un nuovo sistema internazionale di gestione, oltre ad una Comunicazione sempre più ficcante, grazie, tra l’altro, a una nuova campagna radiofonica e in particolare a un Giornale professionale, Qui Aducta, registrato in tribunale, di frequenza mensile, come fondamentale strumento di comunicazione interna e esterna.
Rimane sempre anche la capacità tecnica e divulgativa dell’azienda e, a questo proposito, vogliamo parlarvi di un infestante particolarmente fastidioso.
La processionaria del pino è un lepidottero, appartenente alla famiglia dei Taumetopeidi, specie Thaumetopoea pityocampa. Il nome volgare nasce dalla tipica abitudine delle larve di spostarsi in fila indiana, formando una sorta di “processione”.
Le larve di processionaria, costruiscono i loro nidi solitamente sulla punta degli alberi. Da lì escono all’inizio della primavera, iniziando a nutrirsi delle foglie, pertanto per evitare che le stesse provochino danni è indispensabile ricorrere ai ripari entro la fine di febbraio. Le larve scendono dalle piante lungo il tronco e si spostano sul terreno, creando delle processioni, interrandosi dopo poco a qualche cm di profondità. Successivamente alla fase di crisalide, all’arrivo dell’estate a seconda della zona, si trasformano in farfalle. In questa fase inizia l’accoppiamento e l’ovideposizione, la quale darà vita al nuovo ciclo biologico e alla nascita di nuove larve.
Come premesso, la processionaria del pino è un pericolo non solo per l’uomo ma anche per gli animali. Il cane, così come il cavallo, possono venire a contatto con i peli urticanti e subire danni molto gravi. La sintomatologia sul cane inizia con un’intensa ed anomala salivazione, provocata dall’infiammazione della bocca. L’infiammazione può provocare delle ustioni e lacerazioni, oltre ad un ingrossamento delle parti della bocca, che può causare il soffocamento dell’animale.
Nell’uomo invece, seppur non mortali le reazioni sono molto pericolose, questo perché i peli della processionaria hanno una forma microscopica ad uncino e aderiscono molto bene alla zona epidermica. Le reazioni, in caso di contatto con la pelle, possono variare dalla reazione allergica allo shock anafilattico. Per combattere questo insetto, si può intervenire meccanicamente attraverso l’asportazione del nido. Il nido una volta distaccato, con tutto il ramo, dovrà essere bruciato. Una seconda tecnica prevede l’utilizzo di trappole meccaniche di cattura massiva. La trappola viene piazzata sul tronco dell’albero e cattura le larve quando discendono lungo il tronco in fila indiana per raggiungere il suolo ed interrarsi, vale a dire all’inizio della primavera. Le larve, credendo di essersi interrate nel sottosuolo, resteranno nella busta fino alla loro morte.
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