Roma, niente gel all’asilo nido: bambini rimandati a casa

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Primo giorno di scuola "post-Covid" per gli alunni della scuola superiore Blaise Pascal di Manerbio (Brescia), 07 settembre 2020. ANSA/FILIPPO VENEZIA

Niente gel sanificante: dietrofront, passeggini, si torna tutti a casa, l’asilo non può aprire. È partito con il piede sbagliato l’anno scolastico di un nido comunale di Centocelle, nel V Municipio di Roma. Decine di genitori e bambini, dopo aver atteso anche quaranta minuti davanti ai cancelli, si sono visti “rimbalzare” dalle educatrici. Una coppia ha subito scritto, per protestare, al Municipio e al Campidoglio: «Non sappiamo neanche se domani riaprirà» hanno spiegato. Ore di incertezza fino all’intervento del Comune: l’assessora alla Scuola Veronica Mammì ha chiamato il Municipio e ha assicurato nel pomeriggio che domani i piccoli potranno entrare nella struttura. Le ragioni del mancato avvio, fanno sapere dal Campidoglio, saranno attentamente valutate tramite le dovute procedure di competenza.

Ma forse una risposta c’è già: a quanto pare, ma in Municipio stanno cercando di appurare se è andata davvero così, il gel in realtà sarebbe stato anche consegnato. Peccato mancasse il dispenser per utilizzarlo. «Se ci avessero chiamato – afferma oggi l’assessora municipale alla Scuola Maria Elena Mammarella – glielo avremmo mandato immediatamente con un messo… ne abbiamo tantissimi». Sono circa le 8,15 quando Monica, mamma di una bimba di 2 anni, arriva al nido ‘I giocosi anatroccoli’. Trova la fila: «Ci hanno detto di aspettare, non sono pronti» le dicono le altre mamme. Passano i minuti. Alla fine escono le educatrici: «Ci hanno spiegato che non potevano aprire perché non c’erano le condizioni – spiega Monica – ‘rivolgetevi al Municipio’, ci hanno detto». Il compagno, Gianluca, è a casa in permesso dal lavoro per stare con la figlia maggiore che ancora deve iniziare le elementari.

«È una inaccettabile interruzione di servizio – scrive subito in una Pec a Comune e Municipio – L’episodio è ancora più grave se consideriamo che ieri alle 12 i genitori hanno partecipato a un incontro con le educatrici e la coordinatrice scolastica». E tutto, gli era stato detto, era pronto per la riapertura. Nell’esposto della coppia c’è anche il caso del giardino della struttura dove sarebbe stato possibile, dicono, organizzare la ‘outdoor education’. Ma il parco non si può usare, perché, spiegano, l’area versa nel degrado. «Una beffa – aggiunge Gianluca – perché era stato sistemato volontariamente dalle stesse educatrici con l’aiuto dei genitori». Il padre racconta tutta la storia anche su Facebook. «Il giardino è in buone condizioni – gli replica sul social l’assessore all’Ambiente del Municipio Dario Pulcini – Gli interventi sono stati eseguiti dalla ditta del verde municipale e non dai genitori».

Gianluca pubblica le foto dell’operazione di pulizia volontaria e quelle dello stato attuale del parco. L’ira dei genitori rimbalza anche nelle chat di classe, mentre la consigliera municipale Pd Maura Lostia presenta una interrogazione al minisindaco M5s Giovanni Boccuzzi. Del caso si interessa l’assessore capitolino alla Scuola Veronica Mammì, che contatta la sua omologa del V: «Mi ero già attivata – dice nel pomeriggio Mammarella – Il nido domattina riaprirà regolarmente, ci sono tutti i dispositivi di sicurezza. Abbiamo 23 nidi nel Municipio. Gli altri 22 hanno riaperto senza problemi».

Fonte: ilmessaggero.it